venerdì 19 ottobre 2012

Training Autogeno




lunedì 1 ottobre 2012

PUNTI DI INCONTRO


  • Sabato 13 ottobre: la prima di quattro giornate che Naturalis S.r.l. e la Dott.ssa Paola Coacci (Psicologa Psicoterapeuta) vi offrono gratuitamente: sarà possibile, all'interno di esse, incontrarsi con la dottoressa per porre domande o risolvere dubbi, nonché prendere appuntamento per strutturare un percorso più approfondito. L'orario di ricevimento è dalle 10.00 alle 11.30.


    Dalle ore 11.30 alle ore 12.30 sarà inoltre possibile entrare in contatto con la tecnica del Training Autogeno, metodo di rilassamento contro lo stress ed ottenere informazioni sul corso, tenuto dalla dottoressa.


    Nondimeno, sarà possibile gustare una delle tisane offerte dal negozio. 


    Per info e contatti: 


    Dott.ssa Paola Coacci
    +39 333 522 8396
    info@paolacoacci.it



    Naturalis S.r.l.
    Via Cavour 40, Pesaro
    naturalissrlpesaro@gmail.com

domenica 16 settembre 2012

RIPARTO DA TE


Tornano le giornate gratuite di ascolto e  confronto.

Dal 21 settembre lo studio della psicologa, psicoterapeuta ed educatrice Paola Coacci effettua settimanalmente degli Open Day GRATUITI su appuntamento: l'incontro, singolo o collettivo (da un minimo di 2 ad un massimo di 5 persone) è finalizzato all'ascolto di ogni problematica personale o familiare si desideri affrontare.

Sarà un momento dedicato alle domande, alle riflessioni ed all'ascolto, dedicato a chi va di fretta e spesso non si sofferma a ragionare sulle proprie problematiche e necessità personali.

Sarà uno spazio dedicato ai dubbi e ai problemi ma anche a progetti, pensieri, sogni

Sarà possibile parlare di benessere come di ascolto del corpo, di musica come di educazione, di sogni come di incubi, di mondo esterno e di mondo interno.

L'Open Day è, in sostanza, un momento gratuito dedicato a chi cerca un po' di chiarezza e luce su di sé.

Per fissare un appuntamento per venerdì 21 settembre o ricevere ulteriori informazioni  si prega di contattare

Dott.ssa Paola Coacci
Psicologa psicoterapeuta
Educatrice
Via P.Nenni 85, Morciola di Colbordolo (PU)
+39 333 52 28 396
www.paolacoacci.it
info@paolacoacci.it

venerdì 7 settembre 2012

Favole

Mio caro amico, litighiamo spesso io e te. Ti vorrei più grande e maturo, vorrei che mi parlassi di più e che la smettessi di guardarmi attonito ed impaurito.

Dopo il nostro ultimo scontro abbiamo disegnato insieme:

  • il sole che ride
  • le nuvole (volevi anche la pioggia, ma ti ho dissuaso)
  • l'arcobaleno
  • il prato 
  • i fiori
  • la terra morbida
  • le rondini (volevi i pulcini tu, ma la mia mano, poco pratica, ha optato per le rondini)
  • un tavolo con due bimbi che fanno merenda
  • una casa tra le vette (l'ho voluta io)
  • una strada

Abbiamo scritto la storia di quel disegno:

C'erano una volta Francesco e Carlo che facevano merenda con delle mele. Dopo la merenda hanno giocato a pallavolo, poi vedendo l'Arcobaleno ci sono saliti sopra e hanno finto che fosse uno scivolo.
Si sono divertiti molto molto molto.


Ieri sera mi hai chiesto di nuovo di disegnare: hai voluto un cielo carico di nubi grigie (questa volta non ho potuto rifiutarmi), quelle disegnate non bastavano e me le hai fatte aggiungere. Poi è scesa la pioggia, tantissima pioggia ...


"Vuoi anche i fulmini?"
"Si, disegna tanti lampi!"




Sotto la pioggia un papà triste che piangeva.

"Perchè piange?"


"Vuole la mamma!"


Ti sei corretto immediatamente:


"Cerca il suo bimbo!"


Mio piccolo amico, ora capisco cosa hai nel cuore quando mi guardi attonito e impaurito, a cosa pensi in quei momenti: c'è una tempesta che infuria, con fulmini, tuoni e tanta pioggia, un uomo, più probabilmente un bambino, che piange perchè è solo.

Vorrei scriverti ora la fine della storia che l'altra sera mi hai chiesto di disegnare, darne un altra versione, magari quella che fa capolino nei tuoi sogni.

C'era una volta un bambino,  un futuro papà, che era triste e piangeva sotto la pioggia.

Pensava di avere perso la sua mamma e se ne stava lì immobile con il suo ombrello. 

A un certo punto dall'angolo della strada si avvicina una donna, anche lei ha l'ombrello e cammina verso il bambino sorridente. Lui la guarda e asciugandosi le lacrime dice "sei tornata!".

Buonanotte, piccolino.








venerdì 6 luglio 2012

venerdì 27 aprile 2012

I



Oggi è il tuo compleanno, ho aperto facebook stamattina e la notizia era lì, in evidenza, tra gli eventi della giornata e le richieste dei giochi con missioni infinite.

L'ho lasciata lì, avrei dovuto farti gli auguri? Ho fatto colazione, ho risposto alle richieste dei giochi, ho cambiato anche l'immagine del profilo, la ricorrenza del tuo compleanno è rimasta lì. 

Non so perchè ho aperto il tuo profilo, pensavo forse che avrei trovato un "grazie per gli auguri e per aver pensato a me oggi"... ? 

In tanti si sono ricordati del il tuo compleanno, forse proprio grazie a quell'utile reminder, mi chiedo se sappiano, se ricordino, se questo non è che un altro modo per omaggiarti. 

Ho letto tutti i messaggi che ti hanno scritto e mi sono chiesta se le persone che oggi si sono ricordate di te ti conoscano veramente, ho sentito del fastidio e anche un po' di rabbia, non per loro, ma per ciò che siamo diventati, siamo profili, siamo tag, siamo date su una pagina, foto nelle bacheche. E' il tuo compleanno e allora si DEVE  scrivere auguri... anche se tu sei lontana, anche se non leggerai, anche se neanche ti conosco.

AUGURI 

AUGURI 

AUGURI!!

Quando passeggiamo in centro guardiamo sempre in direzione del tuo locale, ogni volta ci chiediamo quale sarà il suo futuro, se rimarrà chiuso per sempre, se qualcuno rileverà l'attività, torneranno mai i musicisti all' "Osteria"?

Altre quattro persone ti hanno fatto gli auguri.

Ricorderò sempre la gentilezza e l'affetto che avevi per me, la birra che bevevamo insieme, le serate passate a mangiare quando il locale era vuoto, ricorderò l'ultima volta che ci siamo viste, era tanto stanca eppure per noi avevi sempre un sorriso.

Oggi non scrivo di psicologia, non scrivo di seminari, training, comunicazione, non scrivo di donne maltrattate nè di bambini maltrattati.

Oggi mi ricordo di te.


lunedì 23 aprile 2012

Il 5 MAGGIO inizia ufficialmente il ciclo di seminari del MIP-Provincia Pesaro-Urbino.
Piazza della Repubblica, 13 - Palazzo del Collegio Raffaello - Sala Castellani, URBINO, ore 17.00.



LA COMUNICAZIONE EFFICACE - Gestire i conflitti assertivamente. 


Il seminario tratterà, anche da un punto di vista pratico, l'importanza di una comunicazione che consenta di affermare i propri diritti senza ledere quelli altrui, anche ai fini di una più agevole gestione dei conflitti.



La comunicazione interpersonale permea ogni aspetto della nostra esperienza quotidiana. Il modo in cui ci relazioniamo agli altri costituisce un elemento centrale per la nostra qualità di vita. Ciò accade sia nell’ambito degli affetti privati che in quello lavorativo. 


Originatosi negli Stati Uniti negli anni ’40-’50 all’interno della Terapia del comportamento, il concetto di assertività ha conquistato col tempo sempre maggiore importanza estendendo i propri campi applicativi. Esso identifica uno stile comunicativo che realizza la capacità di affermare i propri diritti senza negare o ledere quelli degli altri. Comunicare assertivamente coincide con la capacità di esprimere onestamente pensieri, intenzioni, sentimenti, critiche e necessità evitando ansia e aggressività e rispettando i diritti degli altri. All’interno di un gruppo, l’impiego di uno stile comunicativo assertivo riduce i conflitti, aumenta il grado di cooperazione, migliora le capacità di risolvere i problemi. 

Nel corso del seminario tali temi saranno approfonditi anche da un punto di vista esperenziale.



Per informazioni e prenotazioni:


http://www.psicologimip.it/pesarourbino/

Alberto Vignali
3331447050  
a.vignali3482a@ordpsicologier.it


Laura Piccinini
3491384653 
piccinini.ps@gmail.com


martedì 3 aprile 2012

MIP


MIP 5, Maggio di Informazione Psicologica 2012:

il mese della prevenzione psicologica a Pesaro, Urbino e in Italia




Oltre 1000 psicologi e psicoterapeuti erogheranno colloqui gratuiti per la prevenzione e l’ascolto per un intero mese su tutto il territorio nazionale; circa 900 gli incontri informativi e i seminari organizzati a tema psicologico in tutta Italia. A Pesaro e a Urbino gli psicologi coinvolti nell’iniziativa sono 5 e organizzano 4 eventi sui temi riportati in seguito. Nelle Marche, sono 16 i professionisti coinvolti.

Il tema conduttore di questa edizione è il concetto di energia psichica.

Il MIP, Maggio di Informazione Psicologica,www.psicologimip.it, come nelle passate edizioni, gode del patrocinio dei principali Comuni, Province e Regioni italiani e degli Ordini regionali degli Psicologi, e a Pesaro e Urbino, www.psicologimip.it/pesarourbino, del patrocinio della provincia e del comune di Urbino. Il MIP è organizzato da Psycommunity, la più grande web community degli psicologi italiani che si impegnano, a titolo volontario, a organizzare eventi e manifestazioni culturali inerenti la psicologia.

martedì 6 marzo 2012

VITA

...

Chissà che ore sono? 
Sono solo? Ah, no no, il letto è ancora caldo, deve essersi già svegliata, sento dei rumori, delle voci, stanno parlando.

"Buongiorno!"
 Me lo dicono tutte le mattine e poi sorridono, se lo concedo mi abbracciano e mi baciano, ma mica mi concedo sempre.

Ho fame? Non ho fame? Sono un po' indeciso... comunque non è una tragedia, posso anche mangiare poco, non succede nulla.

Mi vesto, lavo la faccia, i denti e sono pronto per partire, ma prima... posso un po' giocare, la mia collezione di macchinine è quasi distrutta, ma non importa, non è una tragedia, anzi sono quasi contento... prima erano solo mie, ora sono mie ma lascio che altri ci giochino con me.

Partenza! ...non mi piace questa stazione radio, cambia, no, neanche questa, cambia ancora.

Chi ci sarà al mio rientro?

 ... 

Chiunque sia, mi abbraccerà non appena ci vedremo, e se non vorrò un bacio non sarò obbligato a riceverlo, tanto meno a darlo.

....

Devo andare al bagno, la luce è accesa, l'ho accesa io e  non è la fine del mondo.

Correre, saltare, cantare, posso farlo e se mi giro, ecco che di nuovo mi sorride, potrei abituarmi a quei sorrisi, anzi, ormai non voglio altro che sorrisi. 

Si è rotta un'altra macchinina della mia collezione, ma non importa, non è la fine del mondo, non l'ho rotta neanche io, l'importante è giocare.

C'è un continuo via vai di persone, non sono mai stato così... al mattino ho voglia di cantare, non piango più, non importa se al mio risveglio il letto accanto al mio è vuoto, vuol dire che si è svegliata prima di me, a me piace dormire o nascondermi sotto le coperte. 

La sento parlare, e sento che in cucina qualcuno si sta preparando la colazione: se mi faccio vedere, la preparerà anche a me. Latte, cacao e qualche biscotto... nel mio piatto preferito, quello di "Cars", quello comprato proprio per me. 

...

Dopo cena gioco di nuovo, poi faccio la doccia, lavo i capelli e metto il pigiama.

Possiamo scegliere insieme i vestiti per domani: pantaloni, maglietta, felpa, la mia preferita, calze e scarpe, tutto pronto, tutto in ordine, è così che mi piace. 

Giochiamo ancora, leggimi una storia, e poi... voglio che stai con me fino a che non dormo. Spegni la luce e lascia quella piccolina.

Tienimi la mano. Mi si chiudono gli occhi. Non voglio baci prima di dormire, non mi piacciono i baci. Tienimi la mano e se vuoi io ti sposto i capelli mentre leggi per me. 

Di nuovo un sorriso, non so quanti oggi, ma mi sa che sono TANTI.

Di nuovo mi sveglio, di nuovo un sorriso, oggi mi sa che li conto.

Mangio, mi lavo e partiamo, niente musica, facciamo le chiacchiere.

Dopo c'è ancora il sole, posso giocare ancora un po' nel prato con i miei amici.

Chi c'è che mi aspetta?

...

La mamma?

...

No, la mamma non c'è.



mercoledì 1 febbraio 2012

STORIA DI ADA E CHIARA

Oggi vorrei parlarvi di Ada e Chiara (ovviamente nomi di fantasia), la sua bambina. 

Quando le ho conosciute Chiara doveva iniziare la prima elementare, aveva cinque anni e mezzo: il suo futuro, almeno secondo i piani di Ada, era già ben definito.

Chiara urlava molto spesso e le sue grida la notte spezzavano il silenzio e il sonno. Erano grida di dolore o di angoscia? Chi può dirlo... Secondo i medici non c'era nulla di fisico o patologico che potesse giustificare un dolore. Di giorno Chiara urlava prima di andare a scuola al momento di vestirsi, per fare colazione, tornata da scuola per fare i compiti, merenda, per cenare, fare la doccia, mettersi il pigiama, andare a dormire. Chiara gridava e Ada a volte era inerme di fronte a tutto ciò: alcune volte semplicemente la ignorava, altre ancora la sua stanchezza era tale che la loro diventava quasi una guerra con Chiara distesa sul pavimento che si contorceva mentre Ada era su di lei e la tirava per i capelli, la strattonava, a volte insultandola. Quando io ero presente cercavo di interrompere quella lotta con uno sguardo che Ada sapeva interpretare molto bene, e che diceva

"Ada: basta. Non dirle che è un mostro. Non dirle che vuoi lasciarla qui e andartene via per sempre. Smetti di vomitarle addosso la tua rabbia. Lascia i suoi capelli! Basta, basta! Smettila".

A volte mi capiva, a volte era inutile.

Chiara, bambina difficile, con tanta rabbia dentro, con tanto dolore. A sei anni portava ancora il pannolino di notte, non sapeva giocare. 

Fuori sta nevicando, continua per tutto il pomeriggio, cerchiamo di resistere e rimaniamo al caldo in cucina, Ada e Chiara sono nella loro stanza, c'è un gran silenzio. Poco prima di cena decidiamo di uscire in  giardino. Chiara non sa giocare, rimane immobile tra la neve, in una posizione grottesca, quasi innaturale, con le braccia aperte, le mani ciondolanti, le gambe a X, in viso una smorfia.

"Vieni Chiara, vieni facciamo un pupazzo!", le dicono tutti. 
"Vieni Chiara!", insistono.

Ma lei rimane lì, intirizzita dal freddo e quasi spaventata dalla neve. 

Perchè Chiara non sa giocare. Neanche a nascondino. Mentre tutti corrono dietro una fioriera, una porta, una siepe lei rimane lì, in piedi, non sapendo cosa fare. Ho spiegato questo gioco tante volte, a tanti bambini: solo Chiara non l'ha mai capito.

Ada aveva tanti sogni per lei: le aveva fatto già un book fotografico, l'aveva iscritta a corsi di equitazione, teatro, ginnastica ritmica, pianoforte, inglese. Voleva che fosse la migliore, che fosse perfetta.

Purtroppo per lei Chiara non riusciva bene in tutto, anzi, purtroppo Chiara aveva grosse difficoltà in tanti campi: non le piaceva il teatro, la ginnastica artistica, il pianoforte, la lingua inglese. Non le piaceva la scuola: forse le sarebbe piaciuta se le aspettative di Ada fossero state inferiori. Se l'ansia che al suo rientro la madre le buttava addosso fosse volata dalla finestra invece che sulle sue piccole spalle, magari le sarebbe piaciuto studiare, imparare, scoprire concetti nuovi. 

Ada forse non vedeva realmente Chiara, ma solo la possibilità di fare cose che a lei non erano state concesse. Non le ho mai viste giocare o leggere un libro insieme, condividere del tempo: occupavano fisicamente gli stessi spazi, ma i loro animi erano veramente insieme?

Le nostre strade si sono separate ormai da alcuni anni.

Nevica quasi ovunque e forse anche di fronte alla porta di Chiara: spero che con lei ci sia qualcuno che la prenda per mano, le accarezzi il viso e la porti fuori a giocare con la neve.

sabato 7 gennaio 2012

OPEN DAY GRATUITO con la Psicologa Psicoterapeuta ed Educatrice Paola Coacci

Da lunedì 16 gennaio lo studio della psicologa, psicoterapeuta ed educatrice Paola Coacci effettua settimanalmente degli Open Day GRATUITI su appuntamento: l'incontro, singolo o collettivo (da un minimo di 2 ad un massimo di 5 persone) è finalizzato all'ascolto di ogni problematica personale o familiare si desideri affrontare.

Egg
Sarà un momento dedicato alle domande, alle riflessioni ed all'ascolto, dedicato a chi va di fretta e spesso non si sofferma a ragionare sulle proprie problematiche e necessità personali.


Sarà uno spazio dedicato ai dubbi e ai problemi ma anche a progetti, pensieri, sogni. Come non c'è limite all'esperienza umana, non c'è limite alla sua percezione e descrizione: le tematiche affrontate quindi saranno a 360°, senza limiti o preconcetti. Sarà possibile parlare di benessere come di ascolto del corpo, di musica come di educazione, di sogni come di incubi, di mondo esterno e di mondo interno.

L'Open Day è, in sostanza, un momento gratuito dedicato a chi cerca un po' di chiarezza e luce su di sé.

Per appuntamenti per lunedì 16 gennaioper altre date disponibili e per ulteriori informazioni  si prega di contattare

Dott.ssa Paola Coacci
Psicologa psicoterapeuta
Educatrice
Via P.Nenni 85, Morciola di Colbordolo (PU)
+39 333 52 28 396
www.paolacoacci.it
info@paolacoacci.it