domenica 21 settembre 2014

Cercando cercando

Cercando cercando, si trovano tesori, l'ho sempre pensato.

Tra gli archivi ho trovato questo:

UN PO' DI NOSTALGIA 

"... Comunque ritornando "a bomba" al discorso foto, spulciando e cercando tra le varie cartelle del mio portatile ho trovato qualcosa di molto più raro, un tesoro prezioso: vecchi video, girati con la mia piccola macchina fotografica e mai più rivisti. Video di bambini, di mamme che ridono, video carichi di spensieratezza e serenità. Video fatti al lavoro, nei momenti di "pausa" ... quando ancora quel lavoro aveva importanza estrema per me. Quando il solo pensiero di poter lasciare quelle persone mi stringeva il cuore e lo stomaco.

Mi piacerebbe tornare a quei giorni e a quelle sensazioni perchè per quanto spiacevoli potessero essere mi ricordavano che avevo qualcosa di importante da fare, mamme speciali da aiutare. Ora ogni persona presente in quei video ha preso la sua strada, perchè a un certo punto il sentiero che percorrevamo insieme si è ramificato e continuare sullo stesso era impossibile. Ora ci sono comunque "mamme speciali", ma quella gioia, la spensieratezza, la serenità sono qualcosa di lontano: è tutto più pensante e difficile, meno colorato, meno spontaneo. Sono mesi che la mia macchina fotografica è sul comodino, mesi che non ritrae più i sorrisi dei bambini, delle loro mamme, delle "pause" che ci prendevamo.
Mi passerà? E' solo nostalgia del passato?"

A volte inconscio chiama inconscio, a volte i sentieri si ricongiungono inaspettatamente, e la persona a cui questi pensieri erano silenziosamente dedicati torna con irruenza a far parte della tua vita. 

Così ci troviamo di nuovo nella medesima situazione, io a un lato della stanza e tu abbastanza vicino a me, senza scrivania a dividerci. Una tazza di the, pennarelli colorati e in un attimo i ricordi riaffiorano, i video, la macchina fotografica impolverata sul comodino. Ne parlavamo giusto qualche giorno fa. 

Hai sempre lo stesso sorriso e la stessa sete d'amore. 

mercoledì 16 luglio 2014

Se penso al giallo mi vieni in mente Tu

"Amore mio, ti aspetterò su questa porta, al tuo ritorno sarò qui, a braccia aperte con la nostra piccolina, ti aspetteremo, anche se dovessero passare anni, noi saremo qui, ad attenderti ...."


Periodo di saldi e mai come quest'anno ho riempito il guardaroba di indumenti colorati, su tutti vince il giallo, colore che non mi ha mai entusiasmato fino ad ora.

Se penso al giallo mi vieni in mente tu, compagna della mia infanzia, mi vengono in mente  i nostri giochi sotto casa, i pomeriggi d'estate, il mare, se dovessi dare una definizione di giallo direi che è la mia infanzia spensierata, la più bella.


Ho ricordi vaghi di quel periodo, io e te che giochiamo con le bambole, il giallo che era il tuo colore preferito, il Messico, i gradini di marmo di una casa a schiera in periferia.

Il Messico, il marmo.

Allora eravamo due bambine e certi pensieri erano più grandi di noi, più grandi di certo delle tue spalle. Tutto è nebuloso, come in un sogno, frasi, pensieri, non c'è molta logica nei miei ricordi.





Mi dicevi:

"Mio padre lavora lontano,

mio padre è in Messico,

ho dei fratelli lì. "

Una piccola foto tessera ingiallita ritrae un uomo con folti capelli ricci e baffi importanti come andavano negli anni '70.

Cerco di dare ordine ai miei ricordi, al Messico, al marmo, c'è tua madre, sempre severa, sempre arrabbiata, che ti sgrida, che urla e ti picchia.

Ci sono parole sussurrate, verità non dette, ci sono segreti.

C'è un uomo, in giacca e cravatta, ha dei folti capelli ricci e dei baffi importanti, è sull'uscio di una porta, una donna sta in piedi di fronte a lui, sorride ma è il lacrime.

Si stanno salutando, la vita lo porta lontano, lo porta in Messico a cercare fortuna per sè e per la sua giovane sposa

"Tornerò amore mio, tornerò da te, aspettami"

"Ti aspetterò su questa porta, seduta su questi gradini di marmo, al tuo ritorno sarò qui, a braccia aperte, con la nostra piccolina, ti aspetteremo, anche se dovessero passare anni, noi saremo qui, ad attenderti ...."

Quell'uomo alto, vestito bene non rimise più piede lì, forse era davvero in Messico, forse era in Francia, forse in un altra città italiana, ovunque fosse, era un posto davvero lontano, dall'altra parte del mondo per la mente di una bambina come te amica mia.

Tua madre, sempre più arrabbiata, passò la nostra infanzia su quei gradini, giorno dopo giorno, ad aspettare un uomo che non sarebbe più tornato, che aveva trovato fortuna e famiglia altrove.

Noi continuavamo a correre su è giù per la strada, tu crescevi aspettando il suo ritorno.

Poi tua madre, si alzò da quei gradini e smise di aspettare.