"Amore mio, ti aspetterò su questa porta, al tuo ritorno sarò qui, a braccia aperte con la nostra piccolina, ti aspetteremo, anche se dovessero passare anni, noi saremo qui, ad attenderti ...."
Periodo di saldi e mai come quest'anno ho riempito il guardaroba di indumenti colorati, su tutti vince il giallo, colore che non mi ha mai entusiasmato fino ad ora.
Se penso al giallo mi vieni in mente tu, compagna della mia infanzia, mi vengono in mente i nostri giochi sotto casa, i pomeriggi d'estate, il mare, se dovessi dare una definizione di giallo direi che è la mia infanzia spensierata, la più bella.
Ho ricordi vaghi di quel periodo, io e te che giochiamo con le bambole, il giallo che era il tuo colore preferito, il Messico, i gradini di marmo di una casa a schiera in periferia.
Il Messico, il marmo.
Allora eravamo due bambine e certi pensieri erano più grandi di noi, più grandi di certo delle tue spalle. Tutto è nebuloso, come in un sogno, frasi, pensieri, non c'è molta logica nei miei ricordi.
Mi dicevi:
"Mio padre lavora lontano,
mio padre è in Messico,
ho dei fratelli lì. "
Una piccola foto tessera ingiallita ritrae un uomo con folti capelli ricci e baffi importanti come andavano negli anni '70.
Cerco di dare ordine ai miei ricordi, al Messico, al marmo, c'è tua madre, sempre severa, sempre arrabbiata, che ti sgrida, che urla e ti picchia.
Ci sono parole sussurrate, verità non dette, ci sono segreti.
C'è un uomo, in giacca e cravatta, ha dei folti capelli ricci e dei baffi importanti, è sull'uscio di una porta, una donna sta in piedi di fronte a lui, sorride ma è il lacrime.
Si stanno salutando, la vita lo porta lontano, lo porta in Messico a cercare fortuna per sè e per la sua giovane sposa
"Tornerò amore mio, tornerò da te, aspettami"
"Ti aspetterò su questa porta, seduta su questi gradini di marmo, al tuo ritorno sarò qui, a braccia aperte, con la nostra piccolina, ti aspetteremo, anche se dovessero passare anni, noi saremo qui, ad attenderti ...."
Quell'uomo alto, vestito bene non rimise più piede lì, forse era davvero in Messico, forse era in Francia, forse in un altra città italiana, ovunque fosse, era un posto davvero lontano, dall'altra parte del mondo per la mente di una bambina come te amica mia.
Tua madre, sempre più arrabbiata, passò la nostra infanzia su quei gradini, giorno dopo giorno, ad aspettare un uomo che non sarebbe più tornato, che aveva trovato fortuna e famiglia altrove.
Noi continuavamo a correre su è giù per la strada, tu crescevi aspettando il suo ritorno.
Poi tua madre, si alzò da quei gradini e smise di aspettare.